ECHINACEA PURPUREA

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Famiglia: Compositae
Specie: Echinacea purpurea Moench.
Habitat: Stati Uniti sud-orientali.
Parte utilizzata: Pianta intera fiorita fresca
Epoca di raccolta: Tarda primavera.

Pianta erbacea perenne alta fino a circa 100-120 cm con fiori grandi dai petali roseo intensi tendenti al porpora sormontati da un capolino emisferico acuto e acuminato.

Curiosità e tradizione
Il nome della specie è un evidente riferimento al colore dei petali mentre il nome del genere deriva dal greco “echinos”= riccio di mare come chiaro riferimento al capolino sormontato da aculei. Nell’uso popolare l’echinacea trovava largo impiego tra gli indiani d’America dove veniva utilizzata, più di ogni altra pianta, come rimedio per numerosi malanni tra i quali infezioni, mal di denti, dolori articolari e come antidoto contro il morso del serpente a sonagli.

Principi attivi:
Polisaccaridi, Flavonoidi, Derivati dell’acido caffeico (echinacoside), Olii essenziali (0,2-0,6%), Poliacetileni, Alchiammidi (provocano una sensazione di formicolio sulla lingua dovuto al loro lieve effetto anestetico) ecc. Dal punto di vista delle proprietà immunostimolanti sono importanti i polisaccaridi, in particolare l’inulina (5-6% nella radice di E. Angustifolia) e i polisaccaridi ad alto peso molecolare contenuti nella parte aerea di E. purpurea

Effetti

Rigenerazione tissutale e antinfiammatori
I polisaccaridi e l’echinacina stimolano la rigenerazione dei tessuti e riducono le infiammazioni con un lieve effetto cortisonico dovuto all’incremento della secrezione di ormoni corticosurrelanici. Stimola inoltre la crescita di fibroblasti e la sintesi dei glicosaminoglicani e quindi favorisce la cicatrizzazione delle ferite.

Immunostimolanti
E’ l’azione più caratteristica di questa pianta ed è una proprietà comune sia all’Echinacea purpurea che angustifolia (specie che possiede le stesse proprietà ma con distribuzione diversa dei singoli principi attivi). Sull’uso di una o dell’altra specie esiste a tutt’oggi una controversia ma pare che, in generale, ci si orienti verso la specie purpurea. In linea di massima, almeno per questo effetto, sembrerebbe preferibile la pianta intera di E. purpurea (parte aerea e radici) o la sola radice di E. angustifolia.

Antivirali
I derivati dell’acido caffeico, i polisaccaridi e alcuni altri principi attivi contenuti nella pianta intera possono bloccare i ricettori virali della superficie cellulare e inibire la ialuronidasi responsabile dell’aumento di permeabilità del tessuto connettivo e quindi di una maggiore predisposizione all’invasione virale.

Uso interno

Soluzione idroalcoolica
Indicazioni: Profilassi e trattamento di sindromi influenzali, bronchiti croniche, stati infettivi acuti e cronici, prostatiti, mononucleosi infettiva.
Posologia: 30-40 gocce in poca acqua tre volte al giorno lontano dai pasti.
Nell’uso prolungato e continuativo effettuare cicli di otto settimane interrotti da una settimana di pausa.

Uso esterno

Soluzione idroalcoolica diluita al 10% i acqua o al 10% in pomata.
Indicazioni: Tutte le affezioni della cute (ferite, ulcere, psoriasi, piaghe, dermatiti ecc.) e del cavo orofaringeo.
Posologia: Applicare sulla parte o fare sciacqui con la bocca (nel caso del cavo orofaringeo) più volte al giorno.

Tisana
La tisana si prepara con infuso all’ 1-2% lasciato in acqua bollente per almeno 20 minuti.

Avvertenze ed effetti indesiderati: Non segnalati almeno alle dosi indicate.

Normativa: L’Echinacea purpurea e l’angustifolia sono comprese nella tabella B delle piante ammesse nelle formulazioni degli integratori alimentari a base di estratti vegetali e con le seguenti indicazioni fisiologiche:
Naturali difese dell’organismo e benessere delle vie urinarie, funzionalità delle prime vie respiratorie.

I testi sono coperti da diritti d’autore e possono essere utilizzati solo per consultazione in quanto gli autori (Marco Sarandrea e Walter Culicelli) li hanno autorizzati solo a questo scopo